Cova d'es Cuieram, Culleram |
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Cala San Vincente è la zona dell'isola che offre la storia più antica.
Situata proprio sopra il paese,circondato da un paesaggio di grande ricchezza botanica
e folti boschi, esiste una grotta sacra straordinaria che testimonia di un antico
popolo vissuto in tempi molto remoti.
Questa grotta,chiamata "Covas d'es Cuieram" fa riferimento ad una civiltà che adorava la dea cartaginese Tanit (foto)ancora prima
dell'arrivo de greci.
L'influenza della dea Tanit è al giorno d'oggi tuttora riconosciuta.
Archeologicamente parlando, es Culleram fu scoperto nell'anno 1907 e quello stesso anno .
Il Santuario fu scoperto a una profondità di 200 metri sotto il livello del mare. La Societâ Archeologica Ebusitana vi organizzè una gran
campagna di escavazioni che implicèla scoperta:
- Di numerosissime figure di terracotta (circa 600 complete e più di un migliaio di teste di altre) Notiamo una maggiore
presenza di raffigurazioni femminili sulle quali vennero disegnati vari simboli. Su alcune, il viso è stato coperto da un fine strato di oro.
- Numerosissimi frammenti in ceramica e rappresentazioni femminili.
- Oltre ad altre immagini come un leone di osso o di avorio.
- Ma uno degli oggetti più importanti è una targa con doppia iscrizione punica che fu trovata
casualmente nell'anno 1923 ed oggi si trova nel Museo Archeologico Provinciale di Alicante.
Nel lato più antico vi è scritto ciò che segue: Al signore, a Resef-Melkart, questo santuario che ha dedicato 's'dr, figlio di
Ya as ay, figlio di brgd, figlio di Eshmunhilles; ed in quella più moderna:
Ha fatto dedicato e riparato questo muro in pietra tagliata Abdeshmun, figlio di Azarbaal, il sacerdote, per nostra signora, per Tanit la poderosa e
per Gad, per suo conto.
Alcuni dei ritrovamenti archeologici scoperti nella grotta sono ora messi in esposizione al "Museo Monografico del Puig" di Ibiza.
In modo discontinuo, fino all'anno 1981, quest'importantissimo giacimento fu oggetto d'interventi archeologici di diversa categoria, tra i quali,
per disgrazia, certi clandestini. Attualmente è di proprietà del Consell Insular di Ibiza e Formentera. Tutto un gruppo di blocchi in pietra crollati della
prima sala naturale, la cui caduta minacciava con far sprofondare definitivamente il monumento, fu rafforzato dail'Istituzione proprietaria.
Trascorsa la tappa preistorica —durante la quale si stima che la grotta fu l'abitazione di un gruppo di abitanti dell'età del bronzo e che non sembra
avere continuità fino all'epoca fenicio-punica— a partire dal secolo V° a.C., la grotta divenne un santuario, prima dedicato a Reseph-Melkart ed in
seguito, già nel secolo III o II, dedicato a Tanit.
All'epoca tardiva corrispondono ad una serie di modifiche artificiali che si osservano nel monumento,
di queste si sono conservate parte di una sala artificiale con il fondo tagliato nella roccia e, al suo lato, il fondo di una tipica cisterna punica.
Ii santuario era istallato in una gran cavità naturale che la circolazione di acqua aveva suddiviso in diverse sale, specialmente due grandi, separate
da una gran cortina di stalattiti. Inoltre si possono ancora contemplare i suddetti lavori artificiali neila parte dell'entrata.
La grotta ha due livelli e un 'tetto' a forma di cupola enorme. Il primo livello, quello più basso, veniva probabilmente usato per l'offerta di sacrifici.
Per quanto riguarda la cronologia, gli esperti pensano che la base per le offerte, sia stata usata dalla fine del quinto secolo fino al secondo secolo a. C.
Se si deve giudicare sulla base dei dati che fornirono i primi escavatori, e che sono stati ripassati di recente, bisogna pensare
che le sale profonde erano una specie di botrhos —deposito sacro— nel quale si accumulavano i resti dei doni sacrificali.
Questi furono svelati grazie alle figure divine —che in un'altissima percentuale di casi rappresentavano il busto di Tanit coperto da
un mantello alato— così come ai resti degli innumerevoli animali consumati subito dopo il sacrificio ed ovviamente altri oggetti.
Questi riti che comportavano l'uso del fuoco quindi, per logica, dovevano tenersi nella parte esterna o nella zona del vestibolo del santuario.
Contemporaneamente al culto verificatosi nel tempio des Culleram tutto il canale di sa Cala era molto popolato ed è ovvio che questa gente
era la più direttamente implicata nel suo culto. Ciò nonostante, doveva trattarsi allo stesso tempo di un santuario internazionale ben
comunicato con il mare mediante il porto di sa Cala. La grotta veniva usata come luogo sacro per svolgere riti funebri, che avevano come
scopo l'assicurarsi che i deceduti passassero all'al di là in tutta serenità e sicurezza.
Per lo meno come tempio organizzato fu quasi abbandonato in pieno sccolo II a.C..
È possibile che il crollo naturale della prima gran sala della grotta fosse il motivo di tale fine di culto nel santuario punico di es Culleram.
Dopo la visita al sito archeologico potreste,per completare la giornata, effettuare una bella camminata scendendo attraversando
il bosco che copre il monte dalla grotta fino al mare.
Cova d'es Cuieram
Carretera Cala Sant Vicenç
Indirizzo: 07811 Sant Juan / Ibiza
Orari di apertura: dalle 9:30 fino le 13:30h di Martedì a Sàbato